Chiedilo a Dio

Vago fra echi di evocati canti
persi tra i ruderi
di un antico monastero
che poggia la sua storia
su questo immobile tempo
silenzioso mi aggiro tra mura che sembrano
eterne ma cadranno prima o poi
e solo lunghe ombre resteranno a monito come preghiera
dentro le ultime luci che si spengono al calar della sera

Il vento accarezza gli alberi
sento il loro respiro tra le foglie che mi sfiorano
vorrei entrare in questo tutto ma è difficile
perché non conosco pace senza una parte di me

il miei occhi si perdono nel mare verde
colline come onde
isolate luci incastonate nel mosaico della notte
tante stelle a specchiarsi in esso

Il cielo sembra rovesciarsi nel lago
un limpido gioco di colori rende difficile capire dove finisca il cielo
l'orizzonte si rompe dividendo luci ed ombre
Lenta scende la notte
campane lontane mi indicano la via
come il faro indica la rotta
ma voglio farmi cullare dal tramonto un attimo ancora
Ne accendo una e
sento mille brividi sulla pelle
mentre risuona il battito ribelle che già con un assolo
dovrebbe essere la spina nel cuore velata del pellegrinaggio
Il senso di tutto questo viaggio
Ma ancora lascio il sogno del tutto
senza avere trovato niente
nessun punto di riferimento
ad indicarmi la strada maestra
solo il suono del vento
unico punto di riferimento
in un cielo di astri splendenti come lacrime che racchiudono misteri
forse la Grazia
ancora una volta
troppo distante per quelli come me .