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Sono le 22:04 del 22 febbraio 2024.
Ho preso una sessantina di gocce (vorrei dormire, non uccidermi…
ma accetterei entrambi i destini).
Non so bene cosa ci sia di sbagliato in me,
ma sicuramente qualche disfunzione c’è.
Non so come sono arrivato a questo punto.
Rivedo vecchie foto e sembrava tutto così perfetto… magico.
I tuoi sorrisi, le tue risate, i tuoi sguardi, i tuoi baci.
Mi manca tutto di te.
Mi manchi come mi manca nonno.
Sento la tua assenza,
avrei tanto bisogno di parlare con te.
Sta andando tutto a rotoli
e non so quale piega possa prendere ormai.
Vedo una psicologa.
Prendo psicofarmaci.
Ho fatto uso di droghe.
Sto morendo dentro, giorno dopo giorno.
Vorrei tornare a tre anni fa
e sistemare tutto in modo tale
che le cose potessero andare diversamente.
Sei in assoluto il meglio che io possa trovare.
Ti ho amata, ti amerò sempre,
e sempre mi mancherai.
Sei il mio primo amore
e non riuscirò a scordarti.
Io, per te, sono solo un brutto ricordo —
ed è giusto così.
Spero che questo dolore vada via un giorno
e, se serve, che io vada via con lui.
Tu brillerai,
perché sei fatta per brillare.
Sei sveglia, hai una marcia in più.
L’hai sempre avuta.
Chiunque ti abbia a fianco
possa darti tutto quello
che io non sono riuscito a darti.
Meriti felicità e pace
in questo mondo che fa schifo.
Se dovessi morire nei prossimi mesi,
vorrei che questa lettera ti arrivasse.
Sempre tuo,
Piccolo **
A**** M. A*****