Sarà

scritto da Rubrus
Scritto 3 mesi fa • Pubblicato 3 mesi fa • Revisionato 3 mesi fa
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Testo: Sarà
di Rubrus

Recentemente, mi sono imbattuto in un test - lo potete trovare su you tube ma non posso mettere l'indirizzo perchè il sistema non lo consente.
Nel test l'editor professionista chiedeva all'IA (chatgpt) di scrivere un racconto breve partendo da tre elementi base, poi rivolgeva la stessa richiesta a degli scrittori umani.
Il test, come intuibile, consisteva nel chiedere allo spettatore di distinguere, tra i tre testi, quale fosse umano e quale artificiale. 
In due casi la riposta mi è risultata abbastanza facile, in uno meno. 
Potete provare per vostro conto e, senza barare (ingannereste solo voi stessi), vedere come va.   
Al di là dell'esito, da cui ciascuno potrà trarre le proprie conclusioni personalizzate, mi sembra che emergano tre spunti di riflessione
a) su testi brevi è sempre più difficile distinguere testi umani e artificiali. Più il testo è lungo e complesso, meno è difficile
b) la difficoltà dipende dall'abitudine alla lettura di chi legge. 
c) un'IA migliora se stessa in quattro mesi (questo l'ho letto da un'altra parte) quindi distinguere testi umani e artificiali diventerà sempre più difficile soprattutto se il lettore tenderà sempre più ad abituarsi a testi artificiali.

Non sto a tirarla per le lunghe perchè confido ancora nella capacità di riflessione individuale, ma non riesco ad esimermi dal ripetere un concetto da cui, finora, non ho trovato validi motivi per discostarmi: "Non è lo strumento, ma come lo si usa" è un po' un rassicurante assioma.  Se ci si abitua ad eseguire una qualunque attività (dal camminare con le stampelle al leggere) con l'aiuto di uno strumento, ben presto non si riuscirà a farne a meno e, qualche tempo dopo, fare a meno di quello strumento sarà considerato "sbagliato", quindi lo strumento, dalla zappa, alle stampelle, a chatgtp non è mai "neutro" e più è efficiente e, meno è neutro.
Non ci si deve fermare alla propria individualità: i lettori e scrittori "puri" esisteranno sempre, ma la "normalità" è un concetto statistico per cui se la maggioranza dei fruitori si orienterà verso i testi totalmente o parzialmente artificiali, la scrittura, che lo si voglia o no, ne sarà influenzata e forse determinata.
Si dirà che si può usare la IA in maniera creativa. Lo concedo. Esattamente come, per esempio. si può correre la maratona o i cento metri in pochi secondi. Ma mica tutti lo fanno no? Gli altri usano i mezzi di trasporto e il nostro mondo è pensato per mezzi di trasporto che la maggioranza, di volta in volta, usa. Non per chi sarebbe in grado, ancor oggi, di inseguire le gazzelle.   
 

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