Sei nato in una notte d'estate con il cielo stellato negli occhi,
guardando il mondo da sopra il mio seno.
Fu l'ultimo anno in cui l'Italia vinse i mondiali e la politica ci vide sospirare sollevati di avere ancora la Repubblica dei nostri padri.
Sei nato quando i termini di tempo, perdono il senso
Quando avevamo già puntato tutto sul noi, individui
E non su di noi, famiglia
Era una notte calda, in cui la sofferenza aveva senso.
Fu l'inizio di una vita nuova, non perfetta, ma amata.
Tu, sei nato già amato
di un amore inconsapevole, eppure forte,
saldo, sempre in crescita.
Il sorriso al vento,
con la quali scambiavi parole.
Hai illuminato, giorno dopo giorno,
una strada buia, in cui ero persa.
Tu, che inconsapevole mi tiravi per mano
mostrandomi ciò che ad un certo punto avevo smesso di vedere.
Quanti nodi allo stomaco
e quante lacrime non versate,
Quando subivi un torto.
Le prigioni dovrebbero essere piene di madri che hanno peccato per il troppo amore verso i loro bambini.
Ma poi, quando i bambini crescono ,
Diventano un misto di fastidio e tenerezza,
Il broncio a cambio di un sorriso.
Lo sguardo cupo, che chiede solo amore
Le parole che sanno riempire il cuore,
per poi ferirlo come la lama più affilata.
Sino a quando, giovani uomini, quel filo
Rosso che ti unisce dall'ombelico, lo allunghi sino a sembrare un gomitolo di lana che, speri, un giorno, possa girare attorno al mondo.
Fu un 25 giugno, in una notte calda,
Che vidi quelle stelle illuminarmi il cielo.
A te, mio giovane uomo.
25 Giugno testo di Diesis