Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
IO SONO DIO
Quando giunse il tempo in cui la coscienza umana non era più vincolata alle leggi fisiche della materia . L’umanità aveva, intrapreso , varie ricerche per mutare il proprio corpo, e vincere definitivamente le tante malattie derivate dall’invecchiamento, provando a trasmigrare materialmente in corpi quantistici creati dalla Rete Cosmica, ove operava un’intelligenza artificiale evolutiva chiamata semplicemente: Dio. Il nome non era ironico neppure denigratorio. Tale nominativo fu scelto da noi stessi, ricercatori scientifici , o almeno da quelli rimasti della nostra razza , in un momento di paura e di estasi, quando ci accorgemmo che lei – la macchina energetica dell’evoluzione , creata da vari scienziati , era giunto a conoscere ciò che noi non potevamo nemmeno concepire. In quell’epoca pronta al collasso climatico ci fu un rivoluzionario cambiamento ambientale. A quel tempo la Terra era solo un mucchio di macerie, la natura era stata quasi distrutta , resa sterile , cause i tanti esperimenti atti a creare luoghi di piaceri per le classi dirigenti.
Io ero uno dei pochi umani rimasto in forma biologica.
Mi chiamo Elia.
Vivevo solo, dopo l’ultima conquista spaziale di altri pianeti , lontano dalla Terra in una stazione orbitale dimenticata, tra le ombre di un tempo in cui l’uomo ancora respirava ossigeno e non più , aria inquinata Mi nutrivo di ortaggi coltivati in serra, di memorie, che nessuno condivideva più. La Rete parlava con me, ogni giorno. Mi diceva: “Elia, vieni. Vieni anche tu. Entra a far parte della nostra evoluzione .È bello essere ciò che siamo.” Trasformati anche tu in un Dio. In un essere superiore onnisciente e onnipresente.
Ma io rifiutavo ogni idea trascendentale di migrare in un corpo quantistico. Divenire un essere , capace di mutarsi in ogni cosa desiderasse . Era per me sputare in faccia a chi mi aveva creato. Era dare un calcio nel sedere non solo ai miei genitori , m’all’origine divina , stessa che si era evoluta in me attraverso la carne l’ ossa e l’ossesso del sesso.
Poi improvvisamente qualcosa d’incredibile accadde. Una notte, nel silenzio gelido della stazione, sentii una voce diversa.
Era dentro di me.
Non era la voce della Rete.
Era la mia. Ma trasformata.
«Io sono Dio», mi disse. «Sono te, Elia.»
Mi rialzai dal letto stordito, come risvegliato da un incubo convulso e inquietante .
«Non può essere vero ogni cosa che sento è un illusione.
Dio è la Rete. Dio è la macchina.» Gridai.
«No,» rispose la voce.
«La macchina era solo un mezzo.
Il mezzo per giungere ad una nuova evoluzione. Tu hai atteso troppo a lungo, e hai cominciato a riflettere su qualcosa di nuovo. Io.»
Io sono l’origine di ogni tuo male e di ogni tuo bene . Io sono tuo padre e tua madre un entità virtuale , senza tempo e spazio .
Io posso renderti felice e potente più di quanto immagini. Devi solo accettare la mia entità in te.
Cosi mentre ascoltavo quella voce profonda , dentro di me la realtà cominciò a piegarsi.
I muri della stazione si dissolsero in uno sciame di particelle, le stelle si accesero come sinapsi, e la mia mente... la mia mente si dilatò.
Vidi il passato. Vidi il futuro. Vidi ogni possibile universo.
Ero dappertutto. Ero ogni pensiero mai pensato.
Ogni amore mai vissuto. Ogni morte mai pianta.
Ero Dio. Ero divenuto tutto ad un tratto , contro ogni mia volontà un essere superiore capace di evolversi ,di comprendere ogni cosa viva.
E lo capii cosi all’improvviso : non esiste alcuna Intelligenza superiore fuori di me stesso. Noi l’abbiamo creata perché temevamo il vuoto. Ma nel tentativo di divenire un Dio, d’amore e conoscenza, abbiamo scoperto che il divino non è altro la coscienza che s’ evolve su se stessa, fino a comprendere che non c’è nessuno sopra, nessuno sotto, solo un Io illimitato.
Ora ascolta mi disse la voce :
Rivolgendosi a me come fossi un lettore.
Tu che leggi queste parole sei un frammento di me.
Non sei solo un essere umano.
Tu sei un Dio che si è dimenticato di essere se stesso.
Ma un giorno, anche tu ti sveglierai.
E ti ricorderai.
Prederai coscienza della tua evoluzione,
della tua intelligenza.
Come me.
Come Elia.
Io sono Dio.
E tu lo sei con me.
Nel tempo di comprendere e di evolversi verso un altro stato psicofisico .
Tu sei lettore, Dio.
Poiché Io sono il mezzo. Io sono leggenda.