L'agenzia investigativa (ultima parte)

"Sì, qualcuno ha fatto un errore nel riferire il suo giorno di riposo, vero signora Nina Da Silva? O devo chiamarla Morena Do Nascimento?" disse Lorenzo.
Un silenzio tombale calò nella sala, tutti gli astanti fissarono la colf brasiliana.
"Mi posso sbagliare io nella pronuncia, non l'Interpol nella sostanza" riprese l'investigatore privato. "Gli abbiamo mandato una delle foto fatte da me alla signora Do Nascimento , con lo zoom. Dopo quella dichiarazione del giorno di riposo fatta alla polizia, si pensava che avesse dovuto essere il lunedì, invece parlando con mio padre la signora brasiliana afferma che era il sabato. Lei, signora Canevari, cosa mi dice? Da dirimpettaia e amica della vittima, qual è il giorno giusto di riposo?"
"E' il sabato. Di certo non il lunedì" rispose con sicurezza la Canevari, guardando schifata la Do Nascimento.
"Lo sapevo...da questo elemento, ho poi ragionato sul fatto che solo lei sapeva, dall'inizio, del mio incarico d'investigazione privata nei confronti della signora Festorazzi. A sapere dei nostri due incontri; l'unica a poter contare su un allarme non attivato; l'unica a farsi intestare, in qualità di seconda beneficiaria, le due polizze sulla vita del geometra, ammontanti a ben due milioni di euro; l'unica, soprattutto, a sapere come uccidere un uomo in maniera rapida e pulita, colpendo lo sterno." A questo punto Lorenzo fece improvvisamente uscire, con un tocco teatrale dalla manica della giacca uno stiletto, imitando il gesto dell'omicida. "Un'arma facile da nascondere...del resto non ha ucciso così anche suo marito a Rio de Janeiro, signora Do Nascimento?"
"Filho da puta!" gridò la colf.
"In primis lasci stare la mia povera madre, in secundis mi faccia continuare. L'interpol ha fatto un riscontro dei documenti da noi spediti via email alla banca dati internazionali. Risultato? Tutti documenti falsi. Non esiste una signora Nina Da Silva. Con i suoi graziosi connotati, esisteva semmai una Morena Do Nascimento, che ad appena vent'anni aveva ucciso il marito con una stilettata al cuore, dopo avergli sottratto denaro e i valori in cassaforte. Certo che, a questo punto, occorreva qualcosa di diverso per l'omicido Festorazzi; un colpo di classe per far credere che l'assassino fosse un uomo, e un uomo di notevole forza. Un commesso spagnolo, per esempio..."
"Hija de puta!" esclamo Gutierrez, cercando di colpire la colf. Fortunatamente fu fermato in tempo da due agenti.
"Calma,calma", proseguì Lorenzo, "e, soprattutto, non copiatevi i complimenti! Dicevo...appunto, cosa dicevo ispettore?"
"Cosa diceva?"
"Andiamo bene! Ah ecco! Dicevo che mi aveva molto incuriosito la preziosa cura dei particolari nell'arredamento voluto dal geometra per questo studio. In particolare i tappeti" e iniziò a girare la stanza, indicando gli oggetti presenti. "I vasi, i decori, gli splendidi mobili antichi, compresa la meravigliosa collezione di balestre, costudite in spaziose vetrine. E sapete, egregi signori, perché sono importanti queste balestre? Perché con una di queste balestre è stato ucciso il nostro povero Festorazzi, vero Do Nascimento?
Tace eh? Gli errori che ha fatto sono due: dire il giorno di riposo sbagliato e non aver usato la balestra a crocco, da leva, a girella, ma il balestrino. Cos'è il balestrino? Mi ha aiutato l'amica Wikipedia. 'Dicesi balestrino una balestra molto piccola che si tendeva mediante una vite disposta lungo il teniere e messa in moto dal di dentro del calcio. Si poteva portare nascosta, per cui era considerata un arma proibita ovunque dai bandi sulle armi. Lanciava un cortissimo dardo'. Dov'è stato l'errore della signora Do Nascimento? Che il geometra amava pulire personalmente tutte le balestre, in maniera quasi maniacale; aveva il bisogno di sentirle tra le mani, ma questo lo sapeva solo sua moglie. Vero signora Festorazzi?"
"Certo, Luigi usava i pennellini e le accarezzava come se fossero sue creature."
"Grazie, signora Festorazzi. Capito signori? Tutte le balestre venivano pulite, ma sapete dove non abbiamo trovato impronte? Sul balestrino! Questa minuscola balestra che vedete è stata caricata con lo stiletto ed entrambi sono stati nascosti probabilmente in una manica del vestito. Cara ragazza del Brasile, non dovevi usare i guanti. Il tuo datore di lavoro non l'ha mai fatto..."
A queste parole la Do Nascimento cercò di fuggire, ma gli agenti la immobilizzarono ammanettandola.
Dopo i reciproci ringraziamenti tra le forze di polizia e l'agenzia investigativa arrivò, dulcis in fondo, un'email del notaio, che informava di una clausola testamentaria che vedeva beneficiaria l'agenzia investigativa De Lorenzo del locale sede di lavoro, quale saldo dei servizi per l'incarico.
"Gli avevo parlato dell'ultimatum dato dalla proprietà. Non potevo immaginare che dietro la società immobiliare ci fosse lui, il Festorazzi..."

Lorenzo tornò nel suo adorato ufficio la sera stessa. Dalla finestra, posta dietro alla sua scrivania, lo sguardo si indirizzò alla sua destra, rapito dall'ardimento architettonico della cattedrale di Vigevano e dalla sua caratteriestica forma concava.
L'illuminazione artificiale esaltava le forme morbide, come se la chiesa fosse stata creata in marzapane e non in marmo pregiato. Dopo una rapida occhiata alla torre del Bramante cercò di indovinare il lavorio di pietre della pavimentazione realizzata. Gli affreschi rinascimentali con fiori, piante e fiere. Poi, seguendo il volo di un piccione, spostò lo sguardo sui vecchi coppi, sui comignoli e gli alti camini antichi. Si rese conto che quella piazza, costruita nel tempo con stili e soluzioni diverse, era uno scrigno che un po' apparteneva anche a lui. Si sentì soddisfatto di questo pensiero e si addormentò. Sulla scrivania come sempre, con ancora un sorriso infantile dipinto sul volto, come un bambino che dorme felice.