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Nel cuore della foresta antica,
dove gli alberi sussurrano segreti al vento e la luna dipinge ombre danzanti sul terreno,
vive una strega.
La sua capanna,
costruita con rami intrecciati e pietre muschiose,
si fonde con l’ambiente circostante,
un rifugio per l’anima solitaria che la abita.
La strega è una figura avvolta dal mistero,
una creatura che cammina sul confine tra il mondo umano e quello spirituale.
I suoi occhi,
profondi come pozzi senza fondo,
riflettono la saggezza antica e la conoscenza occulta.
Le sue mani,
segnate dal tempo e dal lavoro,
manipolano erbe e cristalli,
strumenti del suo mestiere.
La solitudine è la sua compagna costante.
Si muove nel silenzio della foresta,
ascoltando il respiro della natura e il battito del suo stesso cuore.
Le stelle sono le sue confidenti,
la luna la sua guida.
Il mondo degli uomini,
rumoroso e caotico,
è lontano.
La strega lo osserva da lontano,
consapevole della sua diversità.
Le sue conoscenze e i suoi poteri la rendono diversa,
un’estranea in un mondo che non comprende la sua magia.
Eppure,
la solitudine della strega non è una prigione,
ma un rifugio.
Nel silenzio della foresta,
trova la pace interiore e la connessione con la natura.
La sua magia cresce nel silenzio,
alimentata dalla sua solitudine.
La strega non è sola,
è tutt’uno con la foresta.
Gli alberi sono i suoi fratelli,
gli animali i suoi compagni.
La natura è la sua famiglia.
La solitudine della strega è un scelta,
un modo per vivere in armonia con se stessa e con il mondo che la circonda.
E’ un percorso interiore,
un viaggio alla scoperta della propria anima.
La strega è una figura potente,
capace di guarire e di proteggere.
La sua solitudine è la sua forza,
la sua indipendenza.
Nel cuore della foresta,
la strega vive la sua vita,
libera e selvaggia come la natura che la circonda.
La sua solitudine è il suo tesoro più prezioso.
