Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Ricevimento generale degli insegnanti della scuola primaria di mia figlia.
Ho appuntamento in contemporanea con la maestra di matematica/scienze e con quella di italiano/storia.
- Buongiorno signora, mamma di Agata, vero? Non ci sono dubbi vedendola, le somiglia moltissimo - sorridono.
- Dunque... Dobbiamo dirle che siamo davvero contente di Agata: è una bambina educata, sorridente, solare, curiosa e sempre molto entusiasta di ciò che viene proposto. L'unico neo, se vogliamo trovarne uno, è che a volte rimane un po' indietro, si perde, è un pochino lenta diciamo... è come se ogni tanto si estraniasse da ciò che la circonda e fosse completamente immersa in mondo tutto suo, altrove.
Come le suona questa cosa? Ha momenti così anche a casa?
- Assolutamente sì. È lei. La mattina quando si prepara dobbiamo seguirla in tutto ciò che fa, per evitare di far tardi.
È capacissima di cadere nel suo incantamento anche mentre si veste o si lava i denti! - Ridono di gusto.
- Bene, allora ci mettiamo il cuore in pace. E mi dica, a chi assomiglia? Chi è così in casa?
- Be', non saprei... forse... ma solo forse, può essere che assomigli un po' a me in questo.
Una delle due maestre si alza per controllare quanti genitori ci sono ancora in attesa fuori dall'aula di ricevimento e si accorge che c'è Agata in corridoio.
- Ah ma sei qui! Sei venuta anche tu!
Dai su, entra. Indovina cosa abbiamo raccontato a tua mamma? Cose bruttissime naturalmente! - dice scherzando.
Agata entra felice e corre ad abbracciare l'altra maestra che da parte sua, non ha un attimo di esitazione, non si sottrae a quell'impeto affettuoso, ma lo ricambia con generosità e spontaneità.
Io mi godo quella scena e penso che non mi interessa assolutamente nulla dei voti di mia figlia o, come viene definito adesso, del suo “grado di raggiungimento degli obbiettivi prefissati”.
Lei è contenta, appassionata, capace di sorridere e donarsi. Ed è una sognatrice. C'è tutto. Non desidero altro per la sua vita. Faccio finta di niente, mi dò un contegno adeguato alla situazione, ma dentro sono esplosioni di gioia e commozione, come quando è venuta alla luce.
Chiedimi marca e modello della mia autovettura e ci devo pensare un attimo per risponderti. Chiedimi la targa e non ne ho idea. Chiedimi qual è la mia polizza assicurativa e non la ricordo.
Ma tu prova a chiedermi che canzone passava stamattina alla radio, mentre guidavo per andare al lavoro, quella che mi ha riempito all'improvviso gli occhi e il cuore di malinconia... (e nemmeno so il perché).
Chiedimi del viso della banconiera al supermercato, di come portava i capelli oggi, del colore dei suoi occhi, del suo sguardo triste mentre mi affettava il prosciutto.
Chiedimi della via che percorro quando faccio la mia passeggiata quotidiana, tra le campagne del mio paesino, non ne ricorderò il nome sicuramente, ma saprò dirti dove c'è una pianta di glicine fiorita, in quale punto preciso sono spuntati i primi papaveri, dove il grano è più alto e dove si è piegato per il vento impetuoso dei giorni passati.
Mia dolce, piccola Agata, forse io e te non avremo mai i piedi completamente per terra e questo ti procurerà qualche guaio (come ne ha procurato e ne procura tutt'ora a me), te ne starai magari in equilibrio sulle punte, pronta per una bella pirouette sulle spine della vita o per spiccare il volo, aggrappata alle ali dei tuoi sogni.
Non cambiare. Mai.