Un particolare incontro nella verde radura

scritto da Fool
Scritto 2 anni fa • Pubblicato 2 anni fa • Revisionato 2 anni fa
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Testo: Un particolare incontro nella verde radura
di Fool

Nella foresta antica, in un giorno di tarda primavera, quando l’ora si approssima al tramonto e la luce del giorno, cominciando a calare d’intensità, proporzionalmente diventa più calda, sul margine di un sentiero, due piccole formiche stavano riposando sulla via del ritorno alla loro colonia, accanto ai semi da loro raccolti, quando, annunciati dal loro sommesso parlare, da una curva del sentiero, comparve una coppia di umani.

Il primo, dall’età indefinita, ma sicuramente da tempo non più nell’età dell’apprendistato, aveva il volto adornato da una candida barba; egli vestiva una preziosa tunica, orlata come quelle indossate dai più esperti e maggiormente versati nella conoscenza dell'Arte, il che rendeva comprensibile alle formiche l’evidente devozione con la quale la seconda persona, dall’apparenza di un giovane dal fisico slanciato ed agile, le cui guance erano quasi glabre e con i lunghi capelli raccolti in una coda, ascoltava le parole centellinate dell'anziana guida; la quale, fermatasi in quella radura, sotto l’ombra di un melo, si stava rivolgendo al giovane con queste parole:

“Come ben sai, la tua, come ognuna delle nostre faretre, può contenere solo un numero stabilito di frecce, al quale corrisponde il numero delle possibilità a nostra disposizione e questo prima ancora che la missione affidataci abbia il suo inizio”.

“Sappi che tutto ciò carica, chi si dispone ad essa, di una grossa responsabilità, per questo occorre apprendere come non sprecare alcuna freccia, non avendone a disposizione un numero illimitato e perciò non potendo permetterci di mancare il bersaglio, poiché esso potrebbe essere proprio l’avversario, che, se non reso inoffensivo nel confronto, può affondare le sua lama nella nostra carne o, peggio ancora, in quella del nostro compagno, che fa affidamento su di noi, proprio come noi facciamo affidamento su di lui”

“L’essenziale nell’Arte è riuscire a cogliere non solo il bersaglio, ma soprattutto le sue relazioni con il mondo e questo sarà possibile ricorrendo al proprio senso interno; questa è la ragione per la quale voi aspiranti arcieri vi state esercitando così intensamente in vista della caccia rituale del primo novilunio d'autunno”

Detto questo l'anziano chiuse gli occhi, incoccò la freccia, cominciò ad inspirare lentamente, come dovesse fare penetrare, goccia a goccia, nelle profondità del suo essere, il mondo circostante, tese la corda trattenendo il respiro, rivolse l’arco verso l’alto e con un sibilo, insieme al suo esalare, essa sparì dalla vista nell’azzurro, in direzione dello zenith, dopo di che, ad un suo cenno, entrambi ripresero il loro cammino.

Le formiche rimasero nuovamente da sole nella radura e stavano per proseguire il loro viaggio alla volta della colonia, quando un frutto, ormai maturo, cadde dal ramo, rotolando fino al ciglio del sentiero; nel mentre, l’attenzione delle formiche fu catturata da un sibilo proveniente dall’alto, che aumentava d’intensità; alzato lo sguardo poterono vedere la freccia scagliata poc’anzi, precipitarsi spedita verso il suolo ed infine colpire la mela che aveva appena cessato il suo movimento.

Lo stupore delle formiche, per tutto ciò, fu tale che i semi caddero in terra dalle loro zampe, sensazione che svanì in fretta quando cominciarono ad udire i passi agili di una corsa avvicinarsi sempre di più: era il discepolo, inviato dall'esperto a cercare la freccia, il quale, avendola vista, si fermò proprio di fronte alla mela colpita; egli afferrò la freccia, ma non dovette scuoterla, né tantomeno fare alcuna azione per liberarla dal frutto, perché questo si aprì in due metà esatte, rivelando l’ Arte sublime del Maestro.

Infatti il discepolo, e le piccole formiche, poterono constatare che sulla punta della freccia vi era conficcato il minuscolo seme del frutto ed allora un sentimento di meravigliato stupore si impadronì di tutti i presenti nella verde radura.

Un particolare incontro nella verde radura testo di Fool
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