Chi è Luigi Pirandello?
Luigi Pirandello vita e opere in breve
Pirandello è stato tra i più grandi drammaturghi del XX secolo, scrittore, poeta italiano e fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.
Nacque da famiglia borghese nel 1867 in Sicilia. Dapprima legato alla religione cattolica, si discosta a causa di un inadeguato comportamento di un prete. Fin da ragazzo dimostrò estrema sensibilità d'animo e volontà di comprendere gli altri e se stesso, avvicinandosi agli studi umanistici e classici, approdando all'università e specializzandosi in filologia romanza.
Nel 1892 conobbe Luigi Capuana, che lo inserì nei salotti letterari, dove conobbe giornalisti e scrittori. Nel 1894 si sposò ed in seguito alle problematiche mentali della moglie, nel 1919 acconsentì al suo allontanamento da casa per curarsi. Ella morì poi a tarda età in una clinica per malattie mentali e per questo, Pirandello studiò Freud, spinto dalla volontà di comprendere i meccanismi della mente umana.
Pirandello iniziò a venir apprezzato dalla critica quando nel 1922 si dedicò al teatro.
La prima guerra mondiale segnò la vita del drammaturgo, in quanto la sua adesione al fascismo, gli procurò non pochi scontri, nonostante si fosse spesso schierato contro lo stesso regime, dichiarando di esser apolitico.
Ritiratosi nel 1928 dal teatro, accusò tacitamente il movimento fascista di non elargire fondi sufficienti per i suoi progetti. Da chiarire che questa adesione al partito, probabilmente fu spinta più da influssi patriottici e risorgimentali, che dalla radice stessa di questa politica, ma i critici usarono comunque questo aspetto contro lo scrittore, seppur il fascismo non tollerasse di buon grado le sue opere e nei fatti, nemmeno nei suoi scritti, si trova nulla di così aderente alla suddetta ideologia.
Nel 1934 venne insignito del Premio Nobel per la letteratura per la sua capacità di rinnovamento dell'arte drammatica e teatrale. Appassionato anche di cinematografia, Pirandello giunge a Cinecittà, dal teatro delle sue commedie, alle riprese di film.
Nel 1936 muore a Palermo, lasciando un'opera incompiuta e poi conclusa con l'ultimo atto, dal figlio Stefano.
Luigi Pirandello Opere
Pirandello ci ha lasciato in eredità sette romanzi, novelle, racconti brevi e circa quaranta drammi teatrali.
Nel pensiero di Pirandello troviamo due elementi fondamentali: l'umorismo che nasce dal desiderio di indagare la fragilità umana, trattandola con compassione ed empatia. L'altro elemento è la crisi dell'io, che permette all'uomo, passando attraverso la follia, di gettare la propria maschera, raggiungendo la propria ideologia interiore.
Pirandello ci presenta una dicotomia tra 'vita' e 'forma', perché tutto è in continuo divenire e nulla può esser fissato, il che crea il pensiero pessimistico del poeta che vede l'uomo obbligatoriamente schiavo delle convenzioni sociali e che non vi sia altra via che la follia per distaccarsi da ciò che si è obbligati a mostrare.
Un altro aspetto importante nel pensiero di Pirandello è la consapevolezza che esista incomunicabilità tra gli esseri umani, in quanto tutti diversi e detentori di una personale verità e di verità distinte anche all'interno di ognuno.
Nel 1887 scrivendo alla famiglia, comunica come l'arte teatrale italiana sia decaduta, non riuscendo a inserire nell'ambiente i suoi primi lavori, ma nel 1924 fonda personalmente la Compagnia del Teatro d'Arte di Roma.
La poetica italiana dell'umorismo ha l'esordio nel 1904, con la pubblicazione delle due premesse di una delle sue maggiori opere, "Il fu Mattia Pascal".
Alcune opere dell'autore
Aforismi e citazioni di Luigi Pirandello
Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.
Che cos’è un palcoscenico? Mah, vedi? Un luogo dove si giuoca a far sul serio.
C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno.
Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Kaos.