Nooooooooooo, viva le soste!!! Contemplare è tutto, ah ah ah. Occorre assolutamente associare noi stessi a figure biologiche o animali. Certo, se sei uccello, ti capisco. Ma io sono Orso e adoro l'inv..
Le solite prepotenze dei governi e dei poteri dominanti, per esclusive ragioni di interessi e profitti. Si sa benissimo, infatti, che l'ora legale non è in armonia con la nostra natura, e che esiste u..
No, mi sento di ribaltare il commento di Fata. A spingermi è proprio quell' "abitare l'età che ho sempre avuto". C'è invece un'individuazione e un riconoscimento quasi precoce della propria identità. ..
Grazie mille Michelangelo, le macerie delle devastazioni sopravvivono nelle appartenenze e nei legami identitari, mentre ancora fumano le mutilazioni delle perdite primarie. Bellissimo e, questo si, p..
Grazie, Giangi, ha colto con acume e sensibilità l'essenza fondante del testo. Piaciuto molto il riferimento all'invisibilità dei conflitti quotidiani. Un caro saluto e grazie ancora.
Il tuo testo mi ha fatto riflettere molto. Ho sentito forte il tema della perdita d’identità e della ricerca di un nuovo specchio in cui riconoscersi. È un’immagine che parla non solo delle guerre rea..
Un testo denso e vero, dove la perdita d'identità e la sopravvivenza sono state e sono tutt'ora i risultati delle guerre. Ci sono ferite che non si rimarginano e “senza specchi” è la definitiva tragi..
Memorabile da cima a fondo in grazia dello spunto offerto dalla realtà, in forza della somma dei particolari. A saldare l'unità poetica è la sottigliezza caustica incalzante alquanto ricca di sfumatur..
La poesia è enigmatica e frammentata, ma densa di significati. L’unione porta con sé il rimpianto della libertà, mentre figure come predicatori e mendicanti evocano sopravvivenza, finzione, ricerc..
Invece, io che sono più materiale e istintiva volevo dirti che quel “primo specchio”, “la Cina sapiente” e “l’India sensuale” di una tua precedente versione mi piacevano di più. C’era qualcosa, u..
La vita ci cambia, ci smarrisce, tra i vari eventi, vicissitudini e spesso ciò spaventa perché noi per primi non ci riconosciamo. Così intraprendiamo lunghi cammini per ritrovarci, per poi appurare..
Nel tuo stile surreale alquanto ermetico. Secondo me il mendicante che si ritrova senza specchi siamo noi che non riusciamo a vederci davvero come siamo. Un caro saluto Jean.
La prima e la seconda strofa mi hanno ricordato un momento che ho vissute sulle alture del Golan dove tutto appariva quasi normale e poi ti accorgevi dei cecchini in lontananza, così mi è parso che tu..